LABORATORIO TEATRALE

 
     
 

Prova finale aperta al pubblico

Sabato 10 giugno 2006, ore 21.00

Salone Parrocchia S. Maria della Pietà, San Nicola La Strada

 

I Racconti di Hoffmann

 

I ragazzi del laboratorio teatrale “Il viaggio fantastico” aprono ancora una volta le porte del loro spazio di lavoro, invitando il pubblico a giudicare i risultati di 9 mesi di esperienze ed emozioni.

I testi che ci hanno accompagnato in questi mesi sono: La Principessa Brambilla, Piccolo Zaccheo detto Cinabro e Mastro Pulce.

I Racconti di Hoffmann - in verità inizialmente incompresi e rifiutati poiché ritenuti «troppo stravaganti e morbosi» - la cui originalità sta nell'aver introdotto, con assoluta naturalezza, l'elemento fantastico della Magia e del soprannaturale, e il gusto del mistero e dell'incubo, nella mediocre vita quotidiana: nelle sue storie si alternano infatti ragione e follia, ironia e commozione, assurdità buffonesca e coerenza psicologica, presenze demoniache e rievocazione scrupolosa di epoche storiche. Ricorrono in esse i motivi della telepatia, della suggestione, dell'ipnotismo, dello sdoppiamento della personalità, della regressione infantile, dello smarrimento, della perversione.

Il pubblico si troverà ad osservare la nascita e la crescita di personaggi che rivivono attraverso  le interpretazioni dei ragazzi, alla ricerca di una verità della recitazione che entra in contrasto con la potenza immaginifica della scrittura dell’ autore.

L’ingresso è libero. Siete tutti invitati al salone della parrocchia di S. Maria della Pietà.

 
     
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Associazione Culturale "Francesco Durante"

GIO.SE.F. - Giovani Senza Frontiere - Caserta

in collaborazione con

Associazione Culturale "TeatroIncontro"

 

Il viaggio fantastico

Le fiabe incontrano il teatro

 

a cura di Fausto Greco, Rosario Lerro, Massimiliano Russo

 

 

L’attività laboratoriale sottintende l’idea di un teatro come luogo di libertà espressiva, luogo di  finzione e verità, dove poter smontare il proprio Io per poi ritrovarlo e ricostruirlo, per dare forma e voce alla propria specificità e alla propria unicità. Un laboratorio teatrale è uno spazio aperto in cui ogni partecipante può sentirsi completamente libero, perché è uno spazio in cui non c’è giudizio.

 

Si punta a sviluppare e stimolare creatività e capacità espressive e di relazione. Temi affrontati: spazio vuoto e spazio teatrale, ritmo, coscienza di sé nello spazio, ascolto degli altri, improvvisazione, allenamento del corpo/memoria del corpo, voce, elementi di dizione, verbalità del corpo.

 

Il laboratorio prevede due incontri settimanali serali di 2 ore ciascuno da ottobre 2005 a giugno 2006.  Il primo incontro si terrà giovedì 20 ottobre ore 20.30 nel Salone della Parrocchia di S. Maria della Pietà (La Rotonda) in S. Nicola La Strada. E' obbligatorio prenotarsi contattando Massimiliano Russo 338/7523113, Rosario Lerro 339/7739627 oppure scrivendo una e-mail completa di generalità e recapito telefonico all'indirizzo assodur@yahoo.it. sito web: www.assodur.altervista.org

 

Si ringraziano il Parroco rev. Oreste Farina e la Parrocchia di S. Maria della Pietà per la generosa ospitalità offerta

 

 

 

La Locandina del Laboratorio Teatrale

 

L'edizione 2005 del Laboratorio Teatrale

 
         
 

Prova aperta 9 gennaio 2006 Laboratorio Teatrale Associazione Culturale “Francesco Durante”

 

La Principessa Brambilla (da E.T.A. Hoffmann).

 

Mostrare un lavoro in via di costruzione, provare a condividerlo e, quindi, in un certo senso, renderlo “oggettivo”, è sempre un’operazione difficile.

Il concetto stesso di laboratorio teatrale sottintende l’idea di creazione e formazione in continuo divenire.

Oggi c’è qualcosa; domani è già diversa. Nuova. Mossa da una necessità altra rispetto alla precedente, magari contraria.

La fiaba di Hoffmann è il pretesto che ci ha consentito di creare una partitura fatta di sensazioni, emozioni e corpi.

Abbiamo usato il testo,  lo abbiamo trasformato, lo abbiamo manipolato.

Il tentativo? Farlo nostro.

Non abbiamo voluto raccontare una storia, abbiamo voluto mostrarla.

Ma l’abbiamo innanzitutto vissuta: esercizi e giochi di relazione, improvvisazioni e allenamento fisico; un percorso comune, un gruppo in ricerca, una tensione nuova, un fare teatro attraverso un forte rispetto, una forte dignità.

Non abbiamo rispettato i canoni classici della narrazione e forse non volevamo farlo.

Il nostro lavoro/non lavoro sul testo ci ha portato ad eliminare quasi completamente la parola e con essa la continuità narrativa del racconto; La Principessa Brambilla ci ha piuttosto regalato una serie di immagini/quadri, un continuo di emozioni chiave, emerse, suggerite.

Per la prima volta abbiamo reso pubblica la nostra voglia di teatro, per la prima volta abbiamo aperto le porte del luogo che stimola la nostra immaginazione, per la prima volta abbiamo provato ad andare in scena, per la prima volta il pubblico ci avrebbe detto la sua.

Questo è quello che volevamo: testare il nostro livello di preparazione più che per mostrare uno spettacolo che ancora non siamo in grado di sostenere. 

Emozionare il pubblico; lasciare dubbi più che certezze.

Grazie di essere venuti e, nel caso non ci siate stati, vi aspettiamo alla prossima prova aperta...