VESPRO BREVE A 4 CON VIOLINI DI FRANCESCO DURANTE

 
     
 

A Francesco Durante furono tributati, in vita, venerazione e stima enormi, inverosimili se confrontati all'indifferenza e all'oblio ancor oggi patiti, e a torto. Riconoscimenti universali per la sua opera di didatta e di compositore sono inequivocabilmente documentati fino alla fine del '700, particolarmente in Francia. La grande considerazione goduta anche presso i colleghi musicisti e compositori per tutto il mezzo secolo successivo alla sua morte, fu ingiustamente ridimensionata, a partire dall'Ottocento, negli angusti orizzonti di un buon artigiano pur esaltato da un grande mestiere didattico. La figura e l'opera di Durante si inseriscono pienamente nella ricca vita musicale del '700 napoletano. Nonostante la vistosa anomalia del non comporre per il teatro (le uniche prove drammaturgiche furono quelle oratoriali), egli occupa una posizione di assoluta centralità nella vita musicale e didattica napoletana. Ebbe infatti modo di formare allievi di fama internazionale quali Pergolesi, E. R. Duni, Traetta, Sacchini, Paisiello, Piccinni. Il carattere dolce e disponibile, la sua grande generosità, soprattutto nei confronti degli allievi, contribuirono ad accrescerne la fama tra i contemporanei. Pur collocandosi in pieno nella tradizione partenopea, la sua esperienza musicale non si esaurisce in essa ma si fa interprete di apporti attinti altrove. In particolare, la assidua frequentazione dell'ambiente romano gli consentì un approfondimento inconsueto, per un musicista di formazione napoletana, dello stile palestriniano a cappella, il cosiddetto "stile osservato", indispensabile fondamento anche del contrappunto tardobarocco. Evidentissima appare, poi, l'esperienza maturata in Germania, soprattutto nella struttura della musica sacra, nel trattamento strumentale e negli aspetti formali e armonici gli consentì, unico tra i compositori di scuola napoletana, di riconoscere i grandi meriti della riforma operistica di Gluck.

L’originale dell’opera è conservato presso la Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli alla collocazione XXXIII.4.4.
 
     
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  Dixit Dominus    
  Confitebor tibi, Domine    
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