CANTATE ED ARIE AULICHE DEL '600 A NAPOLI

 
     
 

Questa pubblicazione si propone di portare un contributo di conoscenza ad un repertorio, quello aulico tra ‘600 e primi anni del ‘700, oscurato dalla ingombrante presenza di Alessandro Scarlatti, ritenuto (e a torto, dalla storiografia romantica) il fondatore della scuola napoletana. Ciò ha trascinato nell’oblio la quasi totalità dell’esperienza musicale napoletana fino al 1683 (anno di arrivo di Alessandro Scarlatti) ritenendola assolutamente provinciale, perché soggetta alle altre scuole nazionali (dalla polifonia fiamminga all’opera fiorentina e veneziana da un lato e all’esperienza sacra romana palestriniana e oratoriana dall’altro). Il grande revival discografico (iniziato circa un decennio fa proprio da Napoli e a cura di ensemble partenopei) è purtroppo finora caratterizzato dalla costante assenza di pubblicazioni e di edizioni critiche delle musiche presentate all’ascolto.

    Senza alcuna pretesa di esaurire il panorama musicale ricchissimo della Napoli vicereale, anzi antologizzando quasi mezzo secolo di produzioni, si propongono queste arie e cantate, corredate da brevi note biografiche sui loro autori.  

    Gli originali delle opere sono conservati presso la Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica “San Pietro a Majella” di Napoli alle collocazioni : Sì bella bocca (33.5.36), Sdegno campion audace, Cercavo due pupille, All’impero d’Amor, Dite che far poss’io (33.4.15), Semplicetta beltà (33.4.3).

 
     
  Titolo brano PDF    
  Pietro Andrea Ziani - Sì bella bocca    
  Pietro Andrea Ziani - Semplicetta beltà    
  Giuseppe Tricarico - Sdegno campion audace    
  Giuseppe Tricarico - Cercavo due pupille    
  Giuseppe Tricarico - All'Impero d'Amor folle chi crede    
  Carlo del Violino - Dite che far poss'io    
  Note critiche    
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